ho chiuso gli occhi così.
un volo di curve lungo un mappamondo montato al contrario.
ora tra queste strade nuove
sotto questo cielo improvvisamente gigante
la luce della mia finestra mi aspetta
e quasi ho paura ad entrare
sentire la carne e il cuore tremare
non aver quasi fiato per dire
ti ho trovata.
Il futuro ti graffia le mani, prima di asciugarti gli occhi.
Stringo in tasca:
"prendiamo quello che riusciamo a prendere e andiamo via. prendiamo i
nostri ricordi, ma non prendiamoli tutti, perché abbiamo solo due mani.
quelli più pesanti, lasciamoli dove sono, non ne sentiremo la mancanza.
prendiamo quello che siamo stati, ma prendiamone poco, perché bisogna
lasciare spazio per quello che saremo. prendiamo ancora poche cose: un
volto, un sorriso, un profumo. ora chiudiamo la valigia. il treno sta
per partire."
Un sacco di volte me li perdo i ricordi. Forse per questo ho un blog. E degli scatoli (si, proprio scatoli..) ancora da aprire in soppalco... ;)
RispondiEliminaio ho lasciato quasi tutto invece e...niente scatoli... "poche cose per il tuo viaggio" mi ha aiutato molto. E' un libro di tanti anni fa. Consiglio moltissimo.
Eliminabaci giovanotto :)
Io troooppo nostalgico per lasciare cose, anche a distanza di almeno quattro traslochi. Quelle che lascio è perché strappate da una forza invisibile. Io porterei tutto. Io sono quello che al ristorante prende tre "business card". Uno per la raccolta biglietti, uno per l'agenda, uno se perdo uno dei due precedenti. Poi dice che mia moglie mi uccide... ;) un saluto...
RispondiEliminaPremio sul mio blog!http://progetto365giorni.blogspot.com/2014/03/giorni-219-224-liebster-award.html
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