L'inverno
ci ha spezzato a dovere o siamo state noi a lasciarglielo fare. Poco importa.
Adesso bisogna ritrovarli tutti, i pezzi, mentre inciampo in un coccio e mi
chiedo "è un pezzo di quello che ero io o è tuo mia dolce ? Faccio fatica
a riconoscerci sparpagliate così". Adesso bisogna ricucire tutto
e decidere se davvero tutto o qualcosa è bene che resti per terra. Provare a
credere che sia ancora possibile l'invincibile
estate di essere libere eccentriche spettinate sfrontate. Provare. Ignorando
il morso meschino della paura che fa rintanare, ripiegarsi, alla fine adeguarsi.
Abbiamo perso tutte le battaglie. Ora dobbiamo vincere la guerra, seminando
fiori tra le pieghe di questo cemento, con la sfrontata certezza che siamo ancora capaci di far
nascere giardini di folle incanto.
ee quanta poesia ci può essere nel dire: "mi passi il pane?"
RispondiEliminache folle incanto, che incanto in folle. brum!
Moltissima poesia.Moltissima :))
RispondiEliminaet bisù tonton !
(resta comunque che "incanto in folle" è cosa bellassai)