domenica 9 agosto 2015

Annabelle # Rileggendo l'inverno. Solo l'amare. Solo il conoscere.

E’ vero, sai, questa non sono io. Non mi riconosco, non mi sento a mio agio. Procedo incerta, in questo percorso. Non riesco ad essere volgare, intransigente, nemmeno se mi ci applico per falsare la mia vera natura. Odio ferire, preferisco opporre il silenzio o l’indifferenza, lama ancor più tagliente.
Scrivo amico mio.Scrivo e penso .Leggo e introietto. Fagocito.
Hai detto bene, in questo circo tutto sembra essere artefatto. Anche le emozioni, sempre in svendita. Non saremo mai scie luminose a effimero ricordo. Solo caratteri destinati a sbiadire nello sprezzo dell’illusione. Eppure siamo reali. Esistiamo anche nel non renderci conto di quanta sia la nostra nostalgia dell’umano.. Quella nostalgia che ci spinge a cercare, in termini e modi diversi, il contatto.
La vita ha bisogno di un corpo per esistere, senza le mani non esisterebbero carezze ma senz’anima non ci sarebbe l’amore a muovere le mani. Siamo prigionieri della nostra voglia di appartenenza e, anche in questo contesto, cerchiamo. Non rifiuto niente a priori. Non esiste il viaggio, esiste la conoscenza. E se invece d’incupirci e fuggire vivessimo l’attimo? Sono inframmezzati dai silenzi i miei dialoghi. Ultimamente, mi sento una strada che non porta in nessun luogo. Sono nauseata dalle parole inutili, banali, la mancanza di fantasia m’ammutolisce.
Con questa poesia di Pasolini mi congedo e ti saluto.  Ho molto divagato ma ho la sensazione d’averti aperto uno spiraglio sul mio mondo, forse riuscirai a comprendere perché, in questa bulimia di novità, io scelga di non giocare.
"Solo l’amare, solo il conoscere
conta, non l’aver amato,
non l’aver conosciuto.
Da’angoscia
il vivere di un consumato
amore. L’anima non cresce più."

Elettra Mayer (un pezzetto, quel che mi è servito prima e il neretto che mi son presa per le stagioni che verranno).

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