lunedì 22 giugno 2015

Le storie di Annabelle # Et c'est pas fini.



Guardo la cucina. Le tazze sporche sparpagliate in giro.  La finestra sulla stazione. Di là arrivavo al mare. Il profumo del caffè e il ron ron del gatto. Non devo pensarci. Tutta la vita che è passata di qui. Mi tira per la manica. Ripasso con ordine. Valigia biglietto soldi chiavi da restituire. C'è ancora quel graffito in basso sul muro 'Et c'est pas fini'. Ci sento ancora ridere tutti. Le bottiglie di vino il pane i gavettoni bastardi. Et c'est pas fini. Adesso invece, qui, c'est fini. Ieri ho visto il nostro nuovo giardino. I laghetti di lavanda. Ne ho strappato un rametto. Lo strofino piano seduta al tavolo di legno che avete preso per me, sotto un tiglio gigante. Le ho dovute ingoiare le lacrime mentre ridevate davanti al mio stupore. Vi odio quando mi amate così, credo sempre di nascondermi bene e voi mi fate tana ogni volta, con la linguaccia e i gestacci. Tiro fuori la penna, scrivo piccolo, a margine del tavolo. Alors, on recommence  d'ici.
Et non. C'est pas fini.

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Cosa bevi ? Ma. Soprattutto. Bevi ?