Annabelle # La punteggiatura del futuro.

"Si deve cadere e non si può scegliere dove.
Ma c’è una forma del vento nei capelli,
una pausa del colpo,
un certo angolo del braccio
che possiamo piegare mentre cadiamo.
È soltanto l’estremo di un segno,
la punta impreveduta di un pensiero.
Ma basta ad evitare il fondo avaro di alcune mani
e la miseria azzurra di un Dio deserto.
Si tratta di piegare un po’ di più una virgola
in un testo che non possiamo correggere."

 a margine. guardo la valigia e decido che le parentesi e i puntini di sospensione non mi servono. ne ho abbastanza di digressioni e sospensioni. I due punti meglio prenderli per  spiegare senza tante spiegazioni. La sintesi ridesta le attenzioni insonnolite dalla dolcezza delle congiunzioni e delle virgole possibiliste.

I punti esclamativi non li ho mai amati molto, quanto chiasso intorno alle emozioni, ma un paio perchè no, piegandoli appena diventano interrogativi che invece sono i fermagli con cui mi piace legare i pensieri.

Il punto l'ho appena usato. Ha una bellezza così severa. Da qui in poi c'è "altro" ammonisce. Spero di non averne bisogno ancora, almeno non troppo presto. Lo nascondo tra i puntini di sospensione per dimenticarlo.

Tutto quello che seguirà comincia da questi pochi punti.

 e niente. 

speriamo che reggano.